Hai mai pensato alle parole che rivolgi al tuo Grembo?
Hai mai pensato ai pensieri che rivolgi al tuo Grembo?
Hai mai pensato ai sentimenti che rivolgi al tuo Grembo?
Ascoltati.
Poni le mani sul tuo Grembo e rimuovi ogni maledizione che sino ad oggi gli hai dedicato.
Ama il tuo Grembo!

E’ possibile che, fin da quanto tu eri bambina, tu sia venuta in contatto con donne che maledivano il proprio grembo.
Come lo hanno fatto?
+ Parlando male del proprio ciclo mestruale e delle sue manifestazioni
+ Esprimendo sentimenti di rabbia, rancore, odio, invidia e gelosia nei confronti di altre donne
+ Dedicando pensieri di tristezza e fuga dalla propria natura femminile
Crescere in un contesto che maledice il Grembo delle Donne ci pone davanti ad un bivio: adeguarci e rimanere nel branco oppure creare un nuovo percorso e fondare una nuova tribù.
Analizziamo il primo caso: adeguarci e rimanere nel branco.
Per realizzare questo percorso dovremo, poco alla volta, disconnetterci dai messaggi del nostro Grembo e strutturare un’asse mente-cuore-grembo portata a rinforzare alcuni vissuti della nostra genealogia quali, ad esempio, l’idea che il parto sia sinonimo di dolore o che “per le donne della nostra famiglia” è difficile trovare il compagno di vita giusto oppure che “tutte noi” siamo fatte con i fianchi larghi e per quanto ci sforzeremo non perderemo mai quei chili di troppo.
Diventeremo come loro; donne in competizione, arrabbiate, in lotta, invidiose, ossessionate dal corpo e da un’immagine che si conformi il più possibile alle aspettative della società nella quale viviamo; saremo mogli, madri, donne in carriera, casalinghe, sempre in forma o mai in forma, sempre belle o mai abbastanza belle, madri perfette o mai abbastanza perfette.
E va bene così!
Se questo rimanere nella tribù appaga il nostro bisogno di riconoscimento, la nostra sete di accoglienza e condivisione restiamo lì e viviamo al meglio quell’esperienza.
Poi c’è l’altra strada: creare un nuovo percorso e fondare una nuova tribù.
Questa scelta ci porterà molto probabilmente ad assumere il ruolo di “pecore nere”, di donne distanti dalla propria famiglia, dalle sue tradizioni, dalle sue forme pensiero.
Sarà un percorso piuttosto impervio perché ci troveremo a curare il nostro albero genealogico, a lavorare sulla nostra ciclicità, sui debiti uterini, sulle memorie femminili. Pacificheremo le vite in cui ci hanno tradite, stuprate, uccise, bruciate, maledette. Trasformeremo il karma di quando siamo state noi ad infliggere sortilegi, maledizioni, morte, vendetta, rancore, ecc..
Toccheremo il nostro buio e impareremo ad integrarlo.
Quando interrompiamo la linea di Maledizione del grembo iniziamo a richiamare a noi donne che, come noi, hanno scelto di fondare una nuova tribù.
Ci spoglieremo di tutto quel che più non ci appartiene così da mostrare la nostra Anima Femminile a noi stesse, riconoscerla, accoglierla, nutrirla ed amarla.
Sarà allora che inizieremo a benedire il nostro Grembo e a riconoscerlo come quel grande calderone alchemico dove tutto si trasforma e prende vita.
Non ci sarà più spazio per la competizione perché intorno a noi vedremo solo Sorelle, Dee che manifestano il Divino Femminile in ogni loro parola, pensiero, sentimento ed azione.
Comprenderemo che dietro ad ogni Male-dizione si cela una Bene-dizione, un insegnamento, una guarigione, un’opportunità immensa di danzare nella nostra vita ciclica anziché respingerla facendole la guerra.
Bene-diremo il nostro Grembo; diremo il bene, penseremo il bene, agiremo il bene.
